Un nuovo inizio : Hope for Hope !

Un nuovo inizio : Hope for Hope !

Un nuovo inizio dopo il tempo sospeso della pandemia dovuta al Covid

La Hope Running augura a tutti un buon inizio in questa nuova fase della storia italiana e mondiale, convivere con un microscopico virus : Covid – 19.

Tutti noi ci auguriamo la sconfitta di questo microscopico virus

Noi della Hope Running lo sconfiggiamo al suono di colori, il sorriso dei bambini e la Speranza in un mondo migliore fatto di HopeforHope.

Un urlo echeggia e squarcia il silenzio della pandemia

 ‘I can’t breath’ come George Floyd

La Hope Running è solidale a questo urlo di dolore, come sono solidali tanti sportivi e tutte le persone che #restanoumane difronte al non rispetto del diritto alla vita di ogni essere umano, senza essere corrotti dal pregiudizio.

L’ urlo  ‘I can’t breath’ di George Floyd prima di morire, rappresenta la ribellione ai pregiudizio che dividono gli esseri umani tra chi vive e chi muore.

La singolarità dell’urlo ‘‘non posso respirare’‘ è strettamente connessa alla momento storico di pandemia globale in cui viviamo, dove ciò che manca è proprio il respiro quando si è infettati dal Covid-19.

Credevamo che questa pandemia avesse reso tutto il mondo più umano, invece lo scopriamo ancora una volta dis-umano.

Anni di battaglie per l’inclusione polverizzate, annientate, da un virus che non ha cura, il pregiudizio.

Il pregiudizio si insinua nelle menti, di generazione in generazione, diventa normalità di vita ed esclude.

Nel corso della storia il pregiudizio che sia di natura fisica, religiosa, condizione sociale o condizione di disabilità, ha sempre creato ”esclusioni” .

La Hope Running onlus, che fa dell‘inclusione il suo obiettivo principale, non può essere indifferente a questo grido.

Il nostro motto è ”insieme si vince sempre”, oggi dovremmo aggiungere qualcosa altro per essere ancora più espliciti.

”Insieme si vince sempre se ci si mette il cuore, senza odio, senza pregiudizi, insegnando alle nuove generazioni non solo con con le parola ma anche con i gesti.

La Hope Running non è semplicemente correre insieme alle persona con disabilità. E’ correre per donare speranza, è il cuore che batte per ogni essere umano fragile.

La fragilità non ha un colore, non ha un limite, non ha religione, politica e sesso. La fragilità è Umana e la Hope Running, aderendo a questo urlo di dolore, dichiara la sua volontà di restare sempre accanto a chi ” non può respirare”

Questa pandemia ci ha fatto toccare con mano la fragilità di ogni singola persona, non riusciamo più a essere gli stessi, siamo cambiati.

Corriamo” accanto a ogni essere umano che ha un cuore che batte per la speranza di non essere escluso, ma semplicemente amato e protetto dal virus dell’odio e del pregiudizio.

Maddalena Cenvinzo #TeamHope

da Diario di Resilienza: Gertrude

 La vita, ho sempre pensato, che sia un vero banco di prova, dove, dietro ad un cambiamento inaspettato, non voluto, ci mette difronte unicamente a noi stessi e ci permette di trovare il modo di continuare e di farlo in una maniera totalmente nuova e non più legata ad un prima .

Tutto questo non è facile, e lo dico da persona che si è già trovata, su quel banco di prova, così come non lo è facile ora oggi per tutti, in questo periodo, dove questa terribile pandemia, ci ha catapultato tutti in una nuova dimensione, e nello stesso tempo, ci ha messo difronte a noi stessi, alle nostre risorse e alle nostre capacità di rinnovarci nell’affrontare questo inaspettato cambiamento.

Quando penso a quanto ero felice per mio figlio che dopo un lungo tempo aveva finalmente trovato un lavoro, anche se lontano da casa, e nel sapere che sarebbe tornato appena fosse stato libero, mi faceva dimenticare la lontananza, e poi quando penso alla gioia di mia figlia che mi avrebbe reso nonna per la prima volta, con tutti i bei pensieri fatti insieme, per la piccola che doveva nascere, mi faceva dimenticare i momenti più bui della mia vita, ed ecco che all’improvviso tutto svanisce. Continua a leggere

da Diario di Resilienza : Claudia

Mi chiamo Claudia, ho quasi 57 anni e vivo a Chivasso con i miei due figli di 23 e 21 anni.
Nessuno di noi è stato colpito da questo nemico invisibile e già soltanto questo è motivo di serenità. Premetto che ciò che scrivo non mi fa dimenticare coloro che stanno soffrendo e lottando per la Vita o chi subisce le conseguenze di questa quarantena in qualsiasi forma. Esco da casa unicamente per andare a lavorare e quei 3 km che percorro sono una boccata d’ossigeno ma lo erano anche prima.
Sono una fotografa amatoriale e ho l’abitudine di osservare e apprezzare ciò che mi circonda e abitando in un paesone di provincia quando ho la possibilità mi sposto con il mio scooter nella campagna nelle vicinanze.
Ora non posso farlo ma dal mio balcone vedo il Monte Rosa che arrossisce all’alba, dopo 10 anni che abito in questa casa riesco a sentire i rintocchi delle campane della Chiesa qui vicino, nell’aria si sente il profumo della Primavera, sul corso qui davanti poche macchine che passano, al mattino i galli che cantano negli orti dietro casa, pochissimo rumore.
Per stare bene mentalmente penso a tutto ciò, a quelle cose semplici che ho sempre apprezzato e che oggi probabilmente abbiamo riscoperto in tanti avendo il tempo per farlo.
Non guardo il telegiornale da anni ma sono sempre informata ed in questo periodo mi rifiuto di cadere nella tristezza di 100 notizie avvilenti una dietro l’altra.
Guardo film e serie tv, sto al pc, chiacchiero coi miei figli, con i miei amici al telefono, sbrigo le faccende domestiche, mi spalmo sul divano e mi rilasso.
D’altronde sono a casa mia, nella mia tana.
A volte, la sera tardi , scendo nel giardino condominiale e mi siedo sulla panchina a guardare le stelle e a respirare aria pulita. Sono le cose semplici che mi stanno aiutando a superare il periodo. Quando vedo le strade vuote non mi viene tristezza, penso che sono così per una giusta causa, per tutti noi.Tutti abbiamo voglia di tornare alla normalità. Ci hanno chiesto di restare a casa e lo faccio. Per chi vuole tornare a correre a piedi o in bici, per rivedere e abbracciare gli amici, per fare colazione nel mio bar preferito, per le donne con la ricrescita, per chi in questi giorni lavora perchè la sua presenza è necessaria. Perchè siamo una comunità. Perchè appena ci daranno il largo salirò sullo scooter, andrò verso la campagna e ricomincerò a fotografare, con gli occhiali appannati dal mio respiro dentro la mascherina.

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Auguri di una Serena Pasqua con #Hope

Auguri di una Serena Pasqua a ognuno di noi con l’amore che non ha religione.

#HopeforHope è  l‘amore, un’emozione umana che si traduce nel coraggio di resistere senza essere immobilizzati dalla paura che invece è trasformata in azione verso il prossimo, verso l’altro diverso da se stesso.

Di ciò la Asd Hope Running Onlus da sempre ne ha fatto la sua mission e per questo, in un momento così buio per l’umanità, si è messa a servizio della speranza e della solidarietà, per “correre” e raggiungere tutti insieme il podio più importante: l’amore e il cuore del prossimo. Continua a leggere