La “Stramandriamo” dona una handbike alla onlus Hope Running

Una parte delle quote di iscrizione sono state utilizzate per l’acquisto

C’erano centinaia e centinaia di persone provenienti da tutto il territorio ieri, domenica 16 giugno, alla Stramandriamo, la corsa podistica non competitiva organizzata dall’associazione Mandria di Chivasso.

Un’occasione per far conoscere le bellezze del territorio, ma anche praticare un po’ di attività fisica insieme. Quest’anno, però, la corsa ha avuto anche uno scopo benefico. Parte della quota di iscrizione è stata infatti utilizzata per acquistare una handbike da donare all’associazione Hope Running di Chivasso, che si occupa di avvicinare i portatori di handicap e le fasce deboli allo sport.

Fonte : Torinoggi.it

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Con Hope Running lo sport è davvero per tutti

La onlus chivassese si occupa di avvicinare allo sport disabili e fasce deboli

Sport come divertimento, ma anche sport come inclusione sociale. E’ questo l’obiettivo di Hope Running, onlus chivassese nata solamente un anno fa. A presentarla è il suo presidente, Giovanni Mirabella. “La nostra associazione – racconta – è nata con lo scopo di avvicinare i disabili e tutte le fasce deboli all’attività sportiva. Lo facciamo perchè pensiamo che lo sport debba essere divertimento, che faccia vivere dei bei momenti diversi dalla routine di tutti i giorni”. Non a caso, Hope Running, tradotto in italiano, significa “speranza in movimento”. Chi va da Hope Running pratica ciclismo e podismo e corre con le handibike, che consentono di muoversi attraverso la forza delle braccia. “Possono farlo anche le persone che hanno difficoltà a muovere gli arti superiori – aggiunge -. In questo caso, a dare una mano ci sono gli spingitori”. Mirabella sostiene che chi fa lo spingitore “cresce spiritualmente più dei ragazzi con disabilità”. “Loro non sono lì per trasportare i ragazzi, ma soprattutto per spronarli ed è una gioia immensa vedere i loro sorrisi ai piccoli traguardi che raggiungono”. Oggi pomeriggio, alle 18.30, nei locali dell’ex biblioteca, Hope Running incontrerà Valentina Rivoira, campionessa paralimpica di handbike. A chiacchierare con lei ci saranno Marco Catania e Mauro Ruberto, atleti paralimpici chivassesi, Giovanni Mirabella, Renato Dutto, presidente Uildm, e Beatrice Cappai, di Red Castle Fit. Domenica, invece, la onlus sarà presente alla Stramandriamo con 9 ragazzi. In quell’occasione verrà anche donata loro una handbike.  Fonte :Chivassoggi.it

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Correndo nelle Caserme

Grazie agli amici del Gruppo Sportivo Interforze che hanno percorso con noi questi 10 km siano al traguardo.

Insieme si vince Sempre

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Partecipa alla tappa di Chivasso del Giro d’Italia con la handbike Tutto questo accadrà anche grazie alla ASD Hope Running Onlus del presidente Mirabella

Mauro Ruberto classe del 1964 parteciperà alla quarta tappa del Giro d’Italia in handbike il prossimo 16 giugno 2019 a Chivasso, tutto questo accadrà anche grazie alla ASD Hope Running Onlus di Chivasso.

Giro d’Italia, tappa di Chivasso

Mauro Ruberto classe del 1964 parteciperà alla quarta tappa del Giro di Italia in handbike il prossimo 16 giugno 2019 a Chivasso, tutto questo accadrà anche grazie alla ASD Hope Running Onlus di Chivasso, il Presidente Giovanni Mirabella dichiara ”Noi della Hope Running siamo lieti di contribuire per realizzare il sogno e la imminente sfida di Mauro Ruberto. Quando mi ha espresso il desiderio di poter partecipare attivamente alla tappa di Chivasso del giro d’Italia in handbike, noi della Hope Running siamo stati entusiasti e ci siamo subito messi al lavoro per poterlo inserire tra i partecipanti. Abbiamo provveduto per l’acquisto della handbike da corsa prima e il tesseramento grazie all’ASD SportABILI che ha adottato il nostro atleta. In attesa dell’idoneità sportiva facciamo il tifo per Mauro che si sta allenando per raggiungere il suo sogno, perchè noi della Hope includiamo anche i sogni oltre alle persone con disabilità, perchè sostenere è anche fare uno sforzo economico in nome di un sogno e mettere da la nostra visibilità. la Hope Running Onlus mette al centro le Persone e le persone sono fatte di sogni e di sfide Oltre il limite”.

Mauro Ruberto

Mauro Ruberto è un atleta completo nonostante le sue gambe e i suoi limiti, dopo la diagnosi di una patologia autoimmune che lo ha colpito al midollo, ha cambiato la sua vita e ha trovato un’altra nuova vita ad attenderlo e ad accoglierlo : lo sport, le lotte contro le barriere architettoniche e il volontariato.
Mauro non si arrende davanti a una diagnosi, non si arrende quando è costretto a usare invece delle gambe due ruote di una carrozzina, continua a coltivare le sue passioni, lo sport principalmente, solo che adatta la sua passione al suo corpo e ai suoi limiti fisici.
Mauro è incluso nella vita sociale, politica e sportiva del luogo dove vive a Chivasso. Si muove in piena autonomia, usa una carrozzina con il motore elettrico che gli consente di fare tutte le cose che ogni persona fa ogni giorno: fa la spesa, va ad allenarsi, partecipa alle gare, incontra gli amici, incontra e sostiene altre persone con disabilità con il volontariato, si occupa delle barriere architettoniche e si impegna a farle eliminare; ha una vita attiva, come quella di ogni persona che non vive una condizione di disabilità.

L’amore per la vita

Il vero motore che lo spinge non è quello elettrico della sua carrozzina, quello sono le sue nuove gambe, ciò che lo spinge è un motore che si chiama amore per la vita, amore per chi è nella sua stessa condizione che conosce e riconosce nell’altro. Mauro non è ma diventato vittima della patologia stessa o vittima della sua condizione, è andato Oltre. Egli usa la sua esperienza emozionale, di vita, la sua storia come una spinta per aiutare l’altro. Mauro Ruberto invece di concentrarsi si ciò che ha perso, in termini fisici, affettivi e relazionali, pensa a cosa gli resta nella sua vita e ai nuovi traguardi possibili da raggiungere ancora e ancora.

La passione per le sfide

Il motore che lo spinge è il cuore da atleta e la passione per le sfide ma sopratutto la condivisione di questi traguardi con tutte le persone che lo circondano, lo amano e che lui sostiene, senza risparmio.
Per partecipare a questa tappa del Giro di Italia lui si allena con tenacia, non pensa a vincere una coppa, ma ad arrivare al traguardo nel miglior modo possibile per dire a tutti ”guardate se ci arrivo io, può farlo ognuno di voi”.
Mauro non è emozionato per la sfida che lo attende, non è stanco di allenarsi, non si lamenta di niente, spera solo di tagliare il traguardo non per se ma per tutti coloro che in lui confidano, per tutti coloro che lui ama ma sopratutto per tutti coloro che hanno bisogno di una spinta, di una motivazione per andare avanti, sempre Oltre il prossimo traguardo.

Fonte : NuovaPeriferia.it

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