Paolo Vettori con la montagna nel cuore

Nello staff del 2° Trail delle Colline c’è un chivassese doc con radici a Trento

Confermata la data di svolgimento del 2° Trail delle Colline, in programma domenica 11 ottobre 2020, la collaudata macchina organizzativa si è messa al lavoro per far sì che tutto sia pronto per quel giorno.
La seconda edizione del trail che si disputa nel cuore verde delle colline chivassesi e dei sentieri naturalistici di Castagneto Po, la prima post Covid-19, sarà sicuramente un’edizione particolare, con un occhio ancor più di riguardo per tutte le norme e le misure di sicurezza, ma non per questo c’è meno entusiasmo all’interno dello staff del TdC.

Uno dei componenti del team del Trail delle Colline è Paolo Vettori, chivassese doc con radici in Trentino Alto Adige, da sempre un grande appassionato di montagna. È insieme a lui che vogliamo iniziare il viaggio di avvicinamento alla seconda edizione del TdC, partendo da un suo personale bilancio dell’edizione inaugurale, andata in scena nel 2019: L’anno scorso sono rimasto stupito in positivo: tutti quelli con cui ho parlato mi hanno fatto i complimenti per l’organizzazione e la riuscita della manifestazione. Certo, si può sempre migliorare, ma non mi aspettavo questo successo e sono soddisfatto soprattutto per il messaggio che siamo riusciti a trasmettere: far capire a tutti i chivassesi e non solo che basta attraversare il ponte sul Po e si possono avere tante possibilità di correre in collina, ammirando stupendi paesaggi naturalistici. Nel 2019 ho fatto la scopa (indispensabile figura di supporto all’organizzazione che chiude la gara e accompagna gli ultimi al traguardo, ndr) e la rifarei volentieri, per rivivere dall’interno il Trail delle Colline, ma sono pronto a ricoprire altri incarichi se necessario. Siamo un gruppo affiatato, ben amalgamato, e quando discutiamo dei problemi e delle criticità insite nell’organizzazione lo facciamo sempre in modo costruttivo”.

Paolo presenta le novità dell’edizione 2020 e svela un sogno nel cassetto: “Quest’anno abbiamo deciso di portare a 30 chilometri il trail più lungo, indirizzando i concorrenti verso Rivalba dopo il bosco del Vaj e valorizzando al contempo la ‘Ro verda’, quercia secolare che tutta Italia ci invidia. Allo stesso modo, abbiamo portato a 15 chilometri il Soft Trail e a 8 chilometri l’eco camminata per i sentieri, perché secondo noi i nuovi pezzi di percorso introdotti quest’anno valgono davvero la pena di essere visti. Il sogno nel cassetto? Dal punto di vista logistico, il massimo per noi sarebbe quello di far coincidere partenza e arrivo del Trail delle Colline nella centralissima piazza della Repubblica a Chivasso. Quest’anno sicuramente non sarà ancora così, ma chissà che in futuro questo nostro sogno non diventi realtà”.

Parlare con lui è un piacere, perché con poche parole, ferme e decise, è capace di trasmettere tutto il suo amore per la montagna e le numerosissime esperienze vissute: Sono giunto alla soglia dei 65 anni e, pur avendo smesso di far agonismo da un paio di stagioni, posso dire con orgoglio che corro da quando ho 17 anni. Nel 1976 tutti si stupirono, io per primo, del mio ventitreesimo posto alla gara podistica Torino-Saint Vincent: partimmo in 3mila e quel risultato finale fu per me una grandissima soddisfazione. Da appassionato di montagna, fu inevitabile per me decidere di dedicarmi alla corsa in montagna e nel 2006 ho scoperto il trail running. Questa specialità era agli albori in Italia, con la prima edizione del Gran Trail Valdigne nel 2007 e le Porte di Pietra in Val Borbera. Pochi anni più tardi ho partecipato in due occasioni alle corse internazionali Ultra-Trail du Mont-Blanc, nel 2008 e 2009, Tor des Géants, nel 2010 e 2011, piazzandomi ventiquattresimo al Tor 2010 e gareggiando insieme a Mauro Saroglia e ad altri eporediesi. Con Mauro ci lega una bella amicizia: quando correvamo eravamo entrambi molto competitivi, ma ci conosciamo da bambini, abbiamo fatto gli scout insieme e gli invidio solo di aver anni meno di me. Ho visto gente in condizioni disumane: essere preparati fisicamente è d’obbligo, ma la testa fa l’80% in gare come queste, è fondamentale. Erano comunque altri tempi: allora c’erano un paio di trail all’anno, oggi la situazione è ben diversa, anche se purtroppo il calendario 2020 ha subito un drastico ridimensionamento a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19. I francesi hanno sicuramente una lunga tradizione nel trail running, ma noi italiani come organizzatori siamo molto bravi”.

Paolo Vettori, infine, invita tutti ad avvicinarsi al trail running e, ovviamente, a partecipare l’11 ottobre 2020 al 2° Trail delle Colline: Chi si avvicina al trail e non lo conosce viene poi stregato, sia che diventi una passione o un vizio. Quando correvo negli anni Settanta la gente ti gridava dietro, mentre oggi correre e fare jogging va di moda. Vedo però tantissimi correre ai lati delle strade ed è pericolosissimo, perché non farlo nei sentieri, immersi nel verde e nella natura? Le colline chivassesi offrono diverse possibilità e lo spirito del Trail delle Colline è proprio quello di volerle valorizzare e farle scoprire da tantissime persone”.

Paolo Vettori con la montagna nel cuore

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