Un nuovo inizio : Hope for Hope !

Un nuovo inizio : Hope for Hope !

Un nuovo inizio dopo il tempo sospeso della pandemia dovuta al Covid

La Hope Running augura a tutti un buon inizio in questa nuova fase della storia italiana e mondiale, convivere con un microscopico virus : Covid – 19.

Tutti noi ci auguriamo la sconfitta di questo microscopico virus

Noi della Hope Running lo sconfiggiamo al suono di colori, il sorriso dei bambini e la Speranza in un mondo migliore fatto di HopeforHope.

da Diario di Resilienza : Anna

da Diario di Resilienza : Anna

Mi chiamo Anna e impasto il pane di notte: sola nel mio laboratorio, impasto, creo e sforno.

Il periodo del lockdown l’ho trascorso , come sempre, nel silenzio della notte e tra il profumo del pane.

Di notte, nel mio laboratorio, non ho pensato alla pandemia che avvolgeva il mio paese nel silenzio, mentre le mie mani impastavano pensavo solo di fare il pane migliore, che potesse rendere una “vita rinchiusa” più lieve.

Chi fa il pane impasta non solo farina ed acqua, ma impasta l’amore e la dedizione per chi poi lo mangerà

In questi mesi nemmeno io sono stata indifferente alle richieste di aiuto, e con gli amici della Hope Running, onlus a cui da poco mi sono tesserata, non potevo restare senza fare niente per chi era fuori a combattere in prima linea, insieme alla Hope Running abbiamo distribuito la pasticceria che esce dal mio forno, in ogni ambito, dagli ospedali e sanitari in prima linea a chiunque ne avesse bisogno.

Fare il proprio lavoro, amare ciò che si fa è anche donare il proprio tempo a chi non lo ha, a coloro che sono in difficoltà.

Fare del bene fa bene, mi fa sentire una persona migliore e questo contribuisce al mio lavoro, dona un senso più alto al gesto quotidiano.

Il mio cuore si è avvicinato al cuore della Hope Running e al suo entusiasmo, di non smettere mai di correre, per donare agli altri, a qualunque persona, un sorriso e un po di gentilezza

Anna


S’io facessi il fornaio
vorrei cuocere un pane
così grande da sfamare
tutta, tutta la gente
che non ha da mangiare.

G. Rodari’

Dalle associazione 50 saturimetri per l’ospedale e per le RSA

Il presidente della Hope Running Onlus Giovanni Mirabella insieme al dottor Castenetto dell'ospedale di Chivasso, Davide Avanzato degli Amici dei Vigili del Fuoco Volontari e due rappresentanti del Circolo Santa Barbara

Cinquanta saturimetri sono stati acquistati dalle Onlus Hope Running, gli Amici dei Vigili del Fuoco volontari di Chivasso e la protezione civile Santa Barbara di Chivasso.
Una trentina di apparecchi, che consentono di valutare la saturazione di ossigeno dell’emoglobina presente nel sangue, sono stati consegnati questa mattina al primario della rianimazione dell’ospedale di Chivasso, Enzo Castenetto. Gli altri venti sono stati regalati alle case di riposo del territorio: Chivasso e comuni della collina e del Canavese.

A consegnarli erano presenti Giovanni Mirabella della Hope Running, il presidente dell’associazione Amici dei Vigili del Fuoco volontari di Chivasso, Davide Avanzato e per la protezione civile Santa Barbara, l’ingegner Antonio Busa e Franco Capone.

Fonte: Giornale La Voce

La Resilienza: Ezio Bosso e il suo sorriso

Questo articolo è un omaggio a una persona, a un vero maestro di resilienza, un maestro di vita, di musica e bellezza.

La bellezza era ed è il suo sorriso, il suo restare difronte alla vita come un fanciullo, con stupore e riscoprire di nota in nota sempre un suono nuovo

Il Maestro Ezio Bosso è un uomo libero, lo ha dimostrato con tutta la forza e la potenza che la musica sprigiona, che lui non era una malattia, una carrozzina, una condizione.

La musica gli ha insegnato a essere libero, ancora prima che il limite lo colpisse.

Ricordo la notte in cui lo ascoltai dal vivo, a ogni sua parola mi emozionavo, perché ogni parola aveva un senso, come ha un senso ogni nota in uno spartito.

Il Maestro Ezio Bosso è l’emblema della resilienza, è la forza della bellezza incontenibile nel suo sorriso, nel suo amore grande per la musica, non solo scelta lavorativa, ma scelta di vita, vivere con la musica dentro, per non farsi imbruttire dalle note stonate, dal grigiore di certi vuoti di persone.

Accanto a lui e con lui ti sentivi parte di un tutto. Quel tutto che si compenetra oltre la fisicità, un oltre metafisico, un orizzonte di bellezza e ottimismo a cui il Maestro non smetteva mai di guardare con gli occhi del cuore e attraverso le note e l’armonia della musica.

Tutto era per stare insieme, unire le differenze, le singolarità di ogni nota, di ogni strumento, arpeggio e percussione, perché Il Maestro Bosso non conosceva l’ultima nota ma la nota successiva ad essa.

Mancherai a tutti noi Maestro , mancherà il tuo sorriso, mentre vola in alto la bacchetta, come a voler ringraziare un universo del dono e della bellezza che a lui era concessa ; di suonare insieme!

Maddalena Cenvinzo #teamHope