Oggi vogliamo condividere con voi la storia di una persona straordinaria che vive con la Sclerosi Multipla. Ho conosciuto il suo percorso anni fa, ma ciò che mi ispira profondamente è il modo in cui ha continuato a lottare. Ammiro chi riesce a superare le difficoltà della propria condizione, e per me, Elisa è una di quelle donne che vanno oltre.
Elisa è nata in una piccola città della Sicilia, vicino al vulcano Etna. A un certo punto della sua vita, decide di lasciare la casa di famiglia e trasferirsi in Piemonte, dove vive suo fratello Marco. Qui, Elisa trova un lavoro, compra una casa al piano terra e inizia una nuova fase della sua vita. Anche Marco vive nello stesso condominio, ma ai piani superiori. Così, una parte della sua famiglia è in Piemonte, mentre l’altra rimane in Sicilia.
Cinque anni fa, un evento inaspettato cambia nuovamente la vita di Elisa. Improvvisamente, smette di sentire il lato sinistro del suo corpo. Viene portata in ospedale, dove, dopo vari esami, le viene diagnosticata la Sclerosi Multipla recidivante-remittente.
Elisa è sconvolta, ma Marco le rimane sempre accanto. Uscendo dalla stanza d’ospedale, le sussurra una parola: “Speranza”. Questa parola diventerà un faro nel suo cammino.
Nel giro di poco tempo, la malattia progredisce, costringendo Elisa a passare dalle stampelle al deambulatore e infine alla sedia a rotelle. Camminare diventa sempre più difficile, ma Elisa accetta questi ausili pur di mantenere una parvenza di “normalità” nella sua vita. Nonostante tutto, continua a vivere nella sua casa, sostenuta costantemente da Marco, che le ricorda che una diagnosi non segna la fine della vita. Bisogna mantenere la speranza nel cuore e lottare per essa.
Elisa attraversa periodi di grande angoscia, lascia il lavoro e si dedica ad aiutare la cognata con i bambini. Nel frattempo, Marco pensa a come possa aiutare sua sorella in modo concreto. La speranza è importante, ma lui sente di dover fare di più. Sa che Elisa dovrà intraprendere un percorso interiore e fisico per recuperare ciò che la Sclerosi Multipla le ha tolto.
Elisa sceglie di non andare a vivere con Marco, preferendo mantenere la sua indipendenza. Cerca di fare il possibile per adempiere ai suoi compiti quotidiani, nonostante i limiti imposti dalla malattia e la stanchezza. Un giorno, dopo mesi di riflessione, Marco trova una risposta: riprende in mano quella parola, “Speranza”, e la trasforma in un progetto concreto, creando Hope Running, ovvero la “Speranza che corre”.
Da quel momento, la storia di Elisa si intreccia con quella del fratello e con la nascita di Hope Running. Marco ha creato questa iniziativa per dimostrare a sua sorella che può essere ciò che vuole, nonostante la diagnosi di Sclerosi Multipla e la sedia a rotelle.
Elisa scopre un nuovo modo di correre, grazie all’handbike, uno strumento che permette a chi è in sedia a rotelle di partecipare alle gare e di sentirsi vincente, anche senza una coppa tra le mani. Marco, appassionato di corsa, coinvolge i suoi amici nel progetto, chiedendo loro di correre e, al tempo stesso, di aiutare chi non può farlo da solo, spingendo le carrozzine con l’handbike. Questo messaggio di forza e solidarietà tocca profondamente Elisa, che finalmente corre “insieme” agli altri, sostenuta dal cuore, dalla forza e dall’energia di chi la accompagna.
Hope Running è nata un anno fa da un sogno, un’utopia: il desiderio di donare un sorriso e dare ali a chi non può più correre. Oggi, Elisa non passa più le sue giornate a pensare solo al futuro, ma ha obiettivi da raggiungere e traguardi da conquistare.
Il traguardo più bello sarà sempre il prossimo. Quando Elisa corre insieme agli altri, si sente felice, ritrova il sorriso e, per un attimo, dimentica la Sclerosi Multipla. Dimentica la fatica, le preoccupazioni quotidiane, e si sente parte di un grande progetto di sport e inclusione. Elisa è stata accolta dalla comunità di Hope Running, non con pietismo, ma come parte attiva di un progetto che guarda oltre. Il vero traguardo è quella “Speranza”, che non smette mai di correre e brillare negli occhi felici di Elisa, insieme a tutti coloro che, con o senza disabilità, raggiungono lo stesso traguardo “insieme”, perché “insieme si vince sempre”.
Elisa vive ancora con la Sclerosi Multipla e continua a usare la sedia a rotelle, ma le è stata data una possibilità che non tutti hanno: la possibilità di raggiungere qualsiasi traguardo, se solo dentro di sé mantiene la gioia e la felicità della Speranza.
A volte, la speranza sembra un’illusione, ma quando Elisa stringe una coppa scintillante tra le mani, è grazie a chi ha creduto in lei, grazie all’amore incondizionato della famiglia, che include e non esclude. Questa famiglia ha trasformato una semplice parola in una realtà tangibile: un domani in cui ogni diversità è inclusa nella normalità.
Elisa continua a percorrere il suo cammino con determinazione, dimostrando che la speranza e la solidarietà possono davvero fare la differenza. Ogni traguardo che raggiunge non è solo una vittoria personale, ma un simbolo di ciò che può essere realizzato quando si crede in qualcosa di più grande di se stessi.
Nota: I nomi utilizzati in questo racconto sono di fantasia, ma la storia rispecchia fedelmente le vicende che hanno portato alla nascita di Hope Running. Tutti i diritti relativi al contenuto di questa storia appartengono a Hope Running.
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