da Diario di Resilienza: Marina

Mi chiamo Marina e vivo in un paesino vicino a Chivasso.

Da un istante all’altro mi sono ritrovata “ferma” in una realtà che non mi appartiene, surreale, un periodo storico con paure che si mescolano ai sentimenti e molto tempo da dedicare ai pensieri.
Resto a casa, tranne per qualche servizio da volontaria in Croce Rossa supportando per quello che è possibile chi è più fragile. Continua a leggere

da Diario di Resilienza: Federica

È cambiato tutto in un attimo, c’è stato il momento dell’incredulità, il momento della paura, il momento dello sconforto, il momento della malinconia ed il momento della consapevolezza.

Abbiamo imparato a convivere con tutti questi stati d’animo trasformando il nostro tempo in “tempo prezioso” e tutto cambiato…

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da Diario di Resilienza : Claudia

Mi chiamo Claudia, ho quasi 57 anni e vivo a Chivasso con i miei due figli di 23 e 21 anni.
Nessuno di noi è stato colpito da questo nemico invisibile e già soltanto questo è motivo di serenità. Premetto che ciò che scrivo non mi fa dimenticare coloro che stanno soffrendo e lottando per la Vita o chi subisce le conseguenze di questa quarantena in qualsiasi forma. Esco da casa unicamente per andare a lavorare e quei 3 km che percorro sono una boccata d’ossigeno ma lo erano anche prima.
Sono una fotografa amatoriale e ho l’abitudine di osservare e apprezzare ciò che mi circonda e abitando in un paesone di provincia quando ho la possibilità mi sposto con il mio scooter nella campagna nelle vicinanze.
Ora non posso farlo ma dal mio balcone vedo il Monte Rosa che arrossisce all’alba, dopo 10 anni che abito in questa casa riesco a sentire i rintocchi delle campane della Chiesa qui vicino, nell’aria si sente il profumo della Primavera, sul corso qui davanti poche macchine che passano, al mattino i galli che cantano negli orti dietro casa, pochissimo rumore.
Per stare bene mentalmente penso a tutto ciò, a quelle cose semplici che ho sempre apprezzato e che oggi probabilmente abbiamo riscoperto in tanti avendo il tempo per farlo.
Non guardo il telegiornale da anni ma sono sempre informata ed in questo periodo mi rifiuto di cadere nella tristezza di 100 notizie avvilenti una dietro l’altra.
Guardo film e serie tv, sto al pc, chiacchiero coi miei figli, con i miei amici al telefono, sbrigo le faccende domestiche, mi spalmo sul divano e mi rilasso.
D’altronde sono a casa mia, nella mia tana.
A volte, la sera tardi , scendo nel giardino condominiale e mi siedo sulla panchina a guardare le stelle e a respirare aria pulita. Sono le cose semplici che mi stanno aiutando a superare il periodo. Quando vedo le strade vuote non mi viene tristezza, penso che sono così per una giusta causa, per tutti noi.Tutti abbiamo voglia di tornare alla normalità. Ci hanno chiesto di restare a casa e lo faccio. Per chi vuole tornare a correre a piedi o in bici, per rivedere e abbracciare gli amici, per fare colazione nel mio bar preferito, per le donne con la ricrescita, per chi in questi giorni lavora perchè la sua presenza è necessaria. Perchè siamo una comunità. Perchè appena ci daranno il largo salirò sullo scooter, andrò verso la campagna e ricomincerò a fotografare, con gli occhiali appannati dal mio respiro dentro la mascherina.

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Il cuore della Hope Running

Donare, donare, donare … per amore , il cuore anche  di #Hope ad ogni bambino

Ci sentiamo veramente onorati di occuparci di questa donazione –  commenta Giovanni Mirabella, presidente di Hope Running.

Iniziative di questo tipo non si vedono tutti i giorni e vedere tutti i chivassesi partecipare alla raccolta è stato bellissimo, hanno dimostrato di avere un cuore veramente grande. Per questo, non posso far altro che ringraziare l’Acli, per averci messo a disposizione i locali per la raccolta dei giocattoli, le direzioni ed i dipendenti delle Asl To4 e To3, che hanno mostrato una grande sensibilità e hanno accolto subito la nostra richiesta con grande entusiasmo e  tutte le famiglie che hanno partecipato”.

Poi aggiunge: “Naturalmente, nulla sarebbe stato possibile se non ci fosse stato un grande lavoro di squadra. Per questo concludo dicendo che ogni giorno della nostra vita è unico, ma abbiamo bisogno che accada qualcosa che ci tocchi per ricordarcelo. Purtroppo, la vicenda del piccolo Lorenzo ci ha ricordato quanto la vita sia imprevedibile e ci ha fatto capire quali siano veramente le cose importanti della vita. Cose che non si vedono, ma si percepiscono nel cuore”.

La vicenda ha già suscitato l’interesse dei media nazionali. Mercoledì pomeriggio, infatti, alle 16, Giuseppe Gandolfo di Tg5 intervisterà Hope Running, Roberta Pane e Domenica Schettino nella sede dell’Acli di via Mazzè.

Annotazione 2019-12-02 172709

Le parole del cuore

Lessenziale è invisibile agli occhi ripeté il piccolo principe, per ricordarselo…

Hope Running

Stasera vorrei dedicare le mie parole a una persona speciale. Una persona poco appariscente e silenziosa, ma che ha saputo attirare la mia attenzione : #Hope.
Circa un anno fa, i nostri sogni si sono incontrati, si sono riconosciuti, si sono sommati fino a dar vita a #Hope.
A #Hope io devo tanto, c
on lei, ho trovato il coraggio di vincere i miei dubbi e le mie perplessità. In un mondo dove l’egocentrismo trionfa, ho incontrato l’anima e il cuore di Hope, la sua generosità e la sua capacità di prendere per mano gli altri.
La #Hope si è accorta che avevamo lo stesso sogno, che condividevamo lo stesso pensiero, quello di credere fino in fondo nel cuore delle persone, nel cuore di un team che batte, che si affatica, che lotta fino all’ultimo grammo di forza interiore in nome della speranza. Un team che corre, che lavora, che si divide, si moltiplica come se fosse una magia.
Hope crede che il mondo sia un luogo duro e ostile ma soprattutto un mondo per cui vale la pena di vivere, correre, credere in un grande obiettivo: #includere tutti , nessuno escluso.

Hope è un sogno  mi ha donato generosamente una giusta causa in cui credere. Una causa che abbiamo costruito insieme, nel modo più straordinario e magico che esiste. Io credo nella bellezza che salva il mondo e il mio mondo, Hope ha iniziato a salvarlo, mi ha donato quello che a me manca : l’ambizione, spronandomi sempre a non dubitare di me. Nessuno ha saputo credere in me come Hope, lo ha fatto talmente tanto che adesso non so più dire dove finisce lei e dove inizio io.

Con tutto l”affetto che ho

Madda