da Diario di Resilienza: Rosa

Sono Rosa, una OSS (Operatore Socio Sanitario), come operatore sanitario ho fatto una scelta, non di lavorare in una struttura pubblica ospedaliera , né in una RSA, ma con tutte le difficoltà del caso, sul territorio torinese e provincia (fin dove la cooperativa sociale con cui collaboro ha un accreditamento riconosciuto ).
Difficoltà perché: lavorare su un territorio quale Torino non si può descrivere in poche parole.
Cosa fa una Oss sul territorio?Perché c’è bisogno di una Oss sul territorio? Cosa fa oggi una Oss sul territorio, in emergenza covid 19?
Domande a cui rispondere in breve non è possibile, ci vorrebbero giorni di parole, cercherò di spiegare in breve a cosa il mio./nostro lavoro serve.

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da Diario di Resilienza: Pino

Ciao a tutti sono PinoFlash per i pochi che ancora non mi conoscono.

Le mie giornate accanto alle persone che amo, mia moglie e mia figlia, passano velocissime, e per questo mi ritengo fortunato: ho una donna affianco e una figlia meravigliosa che mi danno pace al cuore. Ma il sostegno più grande è l ‘amore di Dio che ama i suoi figli di amore infinito e che ci dice di confidare in lui e nella sua volontà.

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da Diario di Resilienza: Elena

Sono Elena, in questo periodo difficile per il nostro Paese sento ancora di più la necessità di combattere per fronteggiare un nemico invisibile che ci spaventa, ci toglie il respiro ma non ci abbatterà. Al contrario, ci ha fatto riscoprire dei valori e degli aspetti della vita che prima sembravano scontati.
Ogni mattina mi sveglio (quando i pensieri mi consentono di riposare) e vado a lavorare nonostante le paure: restare a casa per me che lavoro in una comunità e mi prendo cura di Luca, Lory ecc.. non è possibile. Read more

da Diario di Resilienza: Amalia e Simona

Ciao a tutti, siamo Simona e Amalia e abitiamo tra Settimo T.se e Chivasso.

Come per molti, le nostre vite sono rimaste in stand-by a fine febbraio

Abbiamo fermato la nostra attività lavorativa per ovvi motivi e rivisto le nostre abitudini: passiamo le nostre giornate tra le faccende di casa (ormai lustratissime), i compiti dei figli (infiniti), video chiamate ai nostri cari per sentirli/ci più vicini e l’aggiornamento in TV della Protezione Civile delle 18:00.

Certo che se un anno fa qualcuno ci avesse profetizzato una situazione del genere gli saremmo scoppiati a ridere in faccia… e invece, eccoci qui, in casa, in quarantena, nel bel mezzo di una pandemia. Read more

da Diario di Resilienza: Luisa

Mi piace paragonare il “Diario di Resilienza” della Hope Running alle novelle del Decameron del Boccaccio.

Proprio come l’autore della famosa opera ha descritto tramite le dieci novelle l’epidemia della peste dilagata a Firenze nel 1348 così, tramite tutti noi, la onlus Hope Running raccoglie le nostre testimonianze di fronte all’epidemia del Covid-19 nell’anno 2020.
La quarantena mi ha dato l’opportunità di “sospendere” la vita, di rallentare gli impegni e di avere più tempo a disposizione per me stessa.

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