La “Hope” corre attraverso le gambe di un bambino

Testimonianza di Patrizia, atleta “SCOPA” del TdC – Trail delle Colline

Il 6 ottobre 2019 ha visto l’esordio della prima edizione del Trail delle Colline Chivassesi organizzato dalla Hope Running e dai Volontari VVF di Chivasso: tre tracciati di diversa difficoltà per far conoscere le peculiarità storico/naturalistiche del sentiero intitolato al socio CAI Pierangelo Berruti, alpinista ed escursionista. Il percorso, molto utilizzato in passato per evitare la strada provinciale, ha anche un valore storico in quanto custodiva la trincea militare dell’Assedio di Chivasso del 1705, e collega la città alla collina attraverso i boschi lungo un sentiero adeguatamente segnalato.

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A chi ci ha messo il cuore…

Sono troppe le emozioni che proviamo per dire semplicemente grazie. Tantissime sono le persone che si sono spese e affaticate insieme a noi in questi mesi. In tantissimi avete condiviso questo evento, nuovo per il territorio di Chivasso e quello di Castagneto Po.

Il Trail delle Colline non è solo un evento sportivo. E’ una grande sfida. Una sfida per gli atleti che amano emozioni forti, per quelli che amano arrivare al traguardo con un sorriso

E’ una sfida per tutte le persone che dietro ad un sorriso nascondono la loro fatica, le notti insonni, di quelle passate a chiedersi se ce la si farà. Alla fine però ce la si fa sempre. E così ecco che da quel sorriso esce fuori la soddisfazione di essere riusciti ad inaugurare un evento unico nel suo genere, un evento creato per essere bello. Bello perché accessibile a tutti.

Ma questo Trail non è solo una sfida tecnica. E’ una sfida che nasce per raccogliere fondi e donare.

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Partecipa alla tappa di Chivasso del Giro d’Italia con la handbike Tutto questo accadrà anche grazie alla ASD Hope Running Onlus del presidente Mirabella

Mauro Ruberto classe del 1964 parteciperà alla quarta tappa del Giro d’Italia in handbike il prossimo 16 giugno 2019 a Chivasso, tutto questo accadrà anche grazie alla ASD Hope Running Onlus di Chivasso.

Giro d’Italia, tappa di Chivasso

Mauro Ruberto classe del 1964 parteciperà alla quarta tappa del Giro di Italia in handbike il prossimo 16 giugno 2019 a Chivasso, tutto questo accadrà anche grazie alla ASD Hope Running Onlus di Chivasso, il Presidente Giovanni Mirabella dichiara ”Noi della Hope Running siamo lieti di contribuire per realizzare il sogno e la imminente sfida di Mauro Ruberto. Quando mi ha espresso il desiderio di poter partecipare attivamente alla tappa di Chivasso del giro d’Italia in handbike, noi della Hope Running siamo stati entusiasti e ci siamo subito messi al lavoro per poterlo inserire tra i partecipanti. Abbiamo provveduto per l’acquisto della handbike da corsa prima e il tesseramento grazie all’ASD SportABILI che ha adottato il nostro atleta. In attesa dell’idoneità sportiva facciamo il tifo per Mauro che si sta allenando per raggiungere il suo sogno, perchè noi della Hope includiamo anche i sogni oltre alle persone con disabilità, perchè sostenere è anche fare uno sforzo economico in nome di un sogno e mettere da la nostra visibilità. la Hope Running Onlus mette al centro le Persone e le persone sono fatte di sogni e di sfide Oltre il limite”.

Mauro Ruberto

Mauro Ruberto è un atleta completo nonostante le sue gambe e i suoi limiti, dopo la diagnosi di una patologia autoimmune che lo ha colpito al midollo, ha cambiato la sua vita e ha trovato un’altra nuova vita ad attenderlo e ad accoglierlo : lo sport, le lotte contro le barriere architettoniche e il volontariato.
Mauro non si arrende davanti a una diagnosi, non si arrende quando è costretto a usare invece delle gambe due ruote di una carrozzina, continua a coltivare le sue passioni, lo sport principalmente, solo che adatta la sua passione al suo corpo e ai suoi limiti fisici.
Mauro è incluso nella vita sociale, politica e sportiva del luogo dove vive a Chivasso. Si muove in piena autonomia, usa una carrozzina con il motore elettrico che gli consente di fare tutte le cose che ogni persona fa ogni giorno: fa la spesa, va ad allenarsi, partecipa alle gare, incontra gli amici, incontra e sostiene altre persone con disabilità con il volontariato, si occupa delle barriere architettoniche e si impegna a farle eliminare; ha una vita attiva, come quella di ogni persona che non vive una condizione di disabilità.

L’amore per la vita

Il vero motore che lo spinge non è quello elettrico della sua carrozzina, quello sono le sue nuove gambe, ciò che lo spinge è un motore che si chiama amore per la vita, amore per chi è nella sua stessa condizione che conosce e riconosce nell’altro. Mauro non è ma diventato vittima della patologia stessa o vittima della sua condizione, è andato Oltre. Egli usa la sua esperienza emozionale, di vita, la sua storia come una spinta per aiutare l’altro. Mauro Ruberto invece di concentrarsi si ciò che ha perso, in termini fisici, affettivi e relazionali, pensa a cosa gli resta nella sua vita e ai nuovi traguardi possibili da raggiungere ancora e ancora.

La passione per le sfide

Il motore che lo spinge è il cuore da atleta e la passione per le sfide ma sopratutto la condivisione di questi traguardi con tutte le persone che lo circondano, lo amano e che lui sostiene, senza risparmio.
Per partecipare a questa tappa del Giro di Italia lui si allena con tenacia, non pensa a vincere una coppa, ma ad arrivare al traguardo nel miglior modo possibile per dire a tutti ”guardate se ci arrivo io, può farlo ognuno di voi”.
Mauro non è emozionato per la sfida che lo attende, non è stanco di allenarsi, non si lamenta di niente, spera solo di tagliare il traguardo non per se ma per tutti coloro che in lui confidano, per tutti coloro che lui ama ma sopratutto per tutti coloro che hanno bisogno di una spinta, di una motivazione per andare avanti, sempre Oltre il prossimo traguardo.

Fonte : NuovaPeriferia.it

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Volontariato : Matteo detto Scatto Matto

Mi chiamo Matteo, sono un volontario e ho il privilegio di  fotografare la gioia, la speranza di raggiungere un traguardo possibile per chiunque con disabilità o senza.

Oggi vorrei raccontare la Storia di Matteo , per gli amici Scatto Matto. Matteo è un volontario della Hope Running onlus.

Matteo con la sua voce limpida mi dice” Ho scelto di essere volontario perché ero e sono amico delle persone che hanno fondato la Hope Running onlus, il gesto iniziale è stato di amicizia ma in realtà non conoscevo perfettamente cosa avrei fatto e potuto dare a questa associazione aderendo al volontariato. Una scelta di istinto, un modo per dare una mano concreta ad amici che erano in difficoltà con l’insorgenza di una patologia che gli recava deficit fisici; ho aderito per questa ragione, ma con il tempo, il contatto con le persone con disabilità, la loro conoscenza, il loro slancio ma sopratutto la loro gioia e i loro sorrisi quando corriamo e arriviamo al traguardo,questo mi ha emozionato.” 

Matteo ha un hobby ed è la fotografia,  ha una famiglia , una moglie e due splendidi figli, fa un lavoro che è sempre proiettato all’altro ma essendo per passione un fotografo ama catturare gli istanti. Facendo volontariato ha trovato estrema gratificazione dirigere la sua passione artistica per la fotografia ai sorrisi delle persone che da volontario aiuta a correre. Infatti potremmo dire che Matteo è il direttore artistico degli scatti dei traguardi della Hope Running ma non è solo questo. Matteo frequentando e vivendo a contatto stretto con le persone con disabilità, inizia a guardarsi dentro e mi dice ”Sono una persona che volentieri passa il suo tempo libero sul divano o a tavola con gli amici, non avrei mai pensato che mi sarei trovato un giorno a correre o a camminare insieme a ad atleti professionisti, maratoneti e a persone con disabilità.”

Matteo è di poche parole ma dentro ha una sensibilità e anima che viene travolta non dalle persone, non dai loro limiti;  viene travolto e coinvolto nei momenti di gioia che vive insieme. Mi dice ” Sai quando corriamo insieme con le persone che hanno difficoltà e spingiamo ,mentre siamo concentrati sul percorso, – perchè i terreni, non sempre sono favorevoli alle ruote di una carrozzina- gli altri partecipanti ci sostengono durante la corsa,  perchè è chiaro ed evidente che insieme si arriva al traguardo ma siamo un pò più lenti.

”In realtà io ammiro le persone che aiuto a correre durante le gare, perché per me loro sono i veri eroi, ogni giorno hanno tante difficoltà concrete a vivere la quotidiana normalità che, per me è semplice ma per loro è più complicata .

In questo anno di volontariato, sono stato catturato dalla gioia che mi trasmettono, dalla gioia quando tagliamo il traguardo, dai loro sorrisi, dalle manifestazioni d’affetto per quello che fai volontariamente come una scelta.”

Matteo comprende che il gesto iniziale di essere volontario per amicizia adesso assume un altro valore, molto più profondo e vero: donare gioia, donare la possibilità, a chi non potrebbe in autonomia, di raggiungere un traguardo ed essere felice per il traguardo raggiunto.

Matteo è un volontario ma in realtà tutta la sua famiglia è coinvolta in questa scelta. Quando esce per le gare , lui coglie l’occasione che questi eventi possano essere anche un modo di stare in famiglia, quindi Matteo porta la moglie e i figli a correre con lui e insieme a tutti.

Matteo è una persona un pò introversa di carattere anche se ha la solarità di tutta la Sicilia , la natia terra da cui proviene. Matteo da introverso arriva pure a mettersi una parrucca e a fare il buffo solo per poter meglio gioire insieme alle persone con difficoltà.

Matteo attraverso il volontariato comprende meglio se stesso e inizia ancora di più ad appassionarsi a far sorridere e a donare la gioia, Matteo mi dice” Oggi non guardo più le persone con disabilità per i loro limiti ma le ammiro perchè io che volevo fare qualcosa di concreto per essere a loro di aiuto alla fine queste persone mi hanno dato di più, mi hanno fatto guardare dentro, mi hanno fatto alzare dal divano, mi hanno fatto uscire e vivere insieme alla mia famiglia momenti di condivisione all’aria aperta, faccio sport,  ho imparato a conoscerli e adesso non posso fare a meno di tutte le emozioni che mi regalano, ormai per me non sono più  fatica e persone con dei limiti, sono come parte di una grande famiglia e, come si fa con le grandi famiglie,  riunisco la mia famiglia alla loro.” 

Matteo mentre corre, spinge, fotografa e si diverte insieme agli altri mi dice ” Sai prima facevo le foto per partecipare a concorsi fotografici, per passione e da amante della fotografia artistica, adesso ho nuovi soggetti da fotografare, sono foto che non parteciperanno più ai concorsi ma sono scatti di emozione, di sorrisi. Per me catturare gli istanti in cui gioiscono per il traguardo appena percorso, gli attimi in cui corrono insieme ai volontari e la gioia che traspare nei volti, negli occhi, nei sorrisi, nei volti soddisfatti sono le sfide più emozionanti di un concorso fotografico.  Mettersi al servizio degli altri è non un dare ma un avere una gioia dentro, ” Perché fare del bene fa stare bene”. 

Mi chiamo Matteo, sono un volontario e ho il privilegio di  fotografare la gioia, la speranza di raggiungere un traguardo possibile per chiunque con disabilità o senza.

Maddalena Cenvinzo

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Un Anno di Hope Running Onlus

Quanta strada occorre per arrivare a un sogno? Tanta mai abbastanza.

Quanta strada ha percorso la Hope Running Onlus in un anno? Tanta

Non sono i chilometri percorsi la vera sfida, ma il viaggio che cambia dentro le persone.

Che esse abbiano una disabilità o meno non importa. Ogni traguardo porta in sè la speranza del prossimo ancora da raggiungere. Non esisterà mai un traguardo dove ci fermiamo e godiamo dei risultati, ambiremo sempre al traguardo prossimo.

Il percorso tante volte lo scegliamo noi, noi ci mettiamo la forza, noi ci mettiamo il cuore e la passione per un grande ideale: Includere tutti, includere ogni persona anche nei suoi sogni e obiettivi, che vanno Oltre un corpo fisico, vanno Oltre se stessi e la propria immagine, vanno Oltre per arrivare insieme a un mondo incluso, dove del diverso non si ha più paura, dove non bisogna girare lo sguardo altrove, perché la vita è ciò che abbracciamo, è un sorriso che incontriamo, sono super persone che vanno sempre Oltre il loro limite e condizione fisica.

Sono emozionata a vedere quanta strada ha fatto la Hope Running allargando e costruendo insieme a tante persone un grande progetto.

Dal semplice correre , a correre con le persone con disabilità fino ad arrivare ad un atleta paralimpico, chissà dove sarà il prossimo traguardo della Hope Running di sicuro sarà  Insieme, abbracciati a qualcosa sempre di più grande e immenso, abbracciare includendo tutte le differenze perché ”Insieme si vince Sempre”.

Maddalena Cenvinzo

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